Gocce, un cortometraggio del regista molisano Simone D’Angelo dedicato all’olivicoltura sociale e al turismo dell’olio

News  15 Luglio 2021



Gocce, un cortometraggio del regista molisano Simone D’Angelo che firma la prima produzione cinematografica italiana dedicata all’olivicoltura  sociale e al turismo dell’olio, è stato proiettato in anteprima regionale  il 13 luglio a Termoli, in uno dei luoghi più suggestivi del Molise, Villa Livia, che con il suo giardino ulivetato “è una delle porte dell’Adriatico che aprono alle bellezze di questo territorio straordinario che è il Molise” .  Con questo saluto introduttivo Nicola Malorni, vice presidente dell’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio e presidente della Kairos Cooperativa Sociale di Termoli produttrice del corto finanziato da Regione Molise nell’ambito dell’Avviso Pubblico “Turismo è Cultura 2020”, ha dato avvio ad uno degli eventi più attesi nel cartellone turistico dell’estate 2021 in Molise. Ha anticipato la proiezione la performance della ballerina professionista Giusy Fanaro, in una rappresentazione artistica di un processo di rinascita che ha coinvolto,  attraverso progetti di olivicoltura sociale di cui la Kairos è pioniere in Italia, ulivi e uliveti abbandonati rispecchiando al contempo quello di individui, uomini, donne e bambini che riscoprono nelle proprie origini la forza per riattivare un proprio processo di crescita e di cura. “Il cortometraggio Gocce” – sono le parole dell’Assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Molise Vincenzo Cotugno – “riesce a concretizzare un connubio virtuoso tra olivicoltura sociale, turismo e promozione del territorio, guardando anche a scenari che vanno ben oltre i confini regionali, se non anche internazionali”. Il Presidente Michele Sonnessa dell’Associazione nazionale delle Città dell’Olio, presente all’anteprima insieme al direttore Antonio Balenzano, ha affermato: “il Molise ancora una volta è laboratorio di best practice da proporre per la promozione turistica e insieme di benessere nelle nostre comunità. L’olivicoltura sociale può contare  con questo progetto su uno strumento innovativo, originale, e capace di veicolare anche messaggi importanti per la società”.  Con il lavoro di squadra promosso dalla Kairos, che vede coinvolto anche il Comune di Guardialfiera, Città dell’Olio molisana partner di progetto, si dà avvio infatti in Italia, a partire dal “laboratorio Molise”, alla prima sperimentazione di cinema e olivicoltura sociale . Il vice presidente Nicola Malorni:”Abbiamo ora un prodotto di qualità che mette al centro le capacità autocurative dell’essere umano rispecchiate in quelle dell’olivo, un Simbolo che oserei definire archetipico in quanto Albero della Vita, che con la sua resilienza ci fa riscoprire l’importanza delle relazioni umane e del nostro rapporto con le comunità e con il territorio nell’attivare processi di trasformazione profonda”. E sono le origini e i ricordi di un paesaggio ulivetato, arricchito da gesti semplici come il mangiar pane e olio o il passeggiare e giocare nell’uliveta, custoditi nell’ affettività autentica della giovane protagonista Eva, una donna vittima di violenza, incarnata dalla bravissima attrice romana Noemi Bordi, a veicolare i fattori trasformativi capaci di emanciparla da una relazione malata e pericolosa.  Lo scorrere di circa 18 minuti di immagini cariche di colori e suoni naturali, sensazioni e sapori veicolati da sfondi paesaggistici suggestivi del litorale adriatico molisano o del lago di Guardialfiera e dei suoi uliveti, cattura l’attenzione dello spettatore in un viaggio introspettivo che è insieme terapeutico per la giovane protagonista e di promozione territoriale per le comunità molisane. Gocce chiama il Molise e  il resto del Paese ad interrogarsi sul senso del “fare sociale” che non deve essere più semplicemente assistenzialistico  ma promuovere empowerment territoriale, perché – come afferma il presidente  della Kairos Nicola Malorni- “la mente umana necessita di cura costante, di dedizione, di amore da parte di famiglie e comunità consapevoli, proprio come gli Olivi. Loro ci insegnano come gli antichi maestri che anche nella nerezza del trauma è possibile scorgere una feritoia attraverso cui è possibile guardare da nuove prospettive il mondo interiore ed esteriore”. Presenti all’evento anche la Presidente nazionale Loriana Abbruzzetti di Pandolea  (associazione di donne produttrici di olio) nonché l’ideatore delle Città dell’Olio Pasquale di Lena.  Non presente all’evento, data la veneranda età di 100 anni suonati nel 2021, Fausto – l’Ulivo fortunato che , colpito da un filmine e recuperato dalla Kairos, è stato riconosciuto da Nicola Malorni come simbolo vivo dei processi di rinascita promossi dall’olivicoltura sociale.