Le Città dell’Olio al fianco dei sindaci delle comunità delle Aree interne

News  04 Luglio 2025



L’Associazione Nazionale Città dell’Olio scende in campo al fianco dei sindaci delle comunità delle aree interne a rischio spopolamento, tra cui ci sono centinaia di Città dell’Olio ed esprime preoccupazione per quanto dichiarato nel nuovo Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne 2021-2027 (P-SNAI) a pagina 45 nell’obiettivo 4 “Accompagnamento in un percorso di spopolamento irreversibile”.

Nel documento, finito sotto la lente di ingrandimento, con riferimento alle aree interne – circa 4000 Comuni italiani per lo più montani, collinari o rurali – si legge che: “queste aree non possono porsi alcun obiettivo di inversione di tendenza ma nemmeno essere abbandonate a sé stesse. Hanno bisogno di un piano mirato che le accompagni in un percorso di cronicizzato declino e invecchiamento”. Una vera e propria resa che le Città dell’Olio considerano grave ed inaccettabile perché nei fatti conferma la volontà del Governo di abbandonare migliaia di comunità rurali e territori olivicoli al proprio destino in quanto considerati “in declino irreversibile”. Una visione miope e pericolosa che contraddice i principi costituzionali di equità territoriale e cancella il ruolo vitale dell’agricoltura, dell’olivicoltura e della cultura contadina nella tenuta sociale, ambientale ed economica del Paese.

“Come Città dell’Olio riteniamo questa scelta scellerata, frutto di una strategia fallimentare – tuona il Presidente delle Città dell’Olio Michele Sonnessa – chiediamo alla Presidente Meloni di assumere una posizione chiara perché non si può non essere al fianco dei sindaci, degli olivicoltori e degli agricoltori delle nostre Città dell’Olio e tenere in vita queste comunità piuttosto che “accompagnarle alla decadenza”. Il Governo dica quali sono le sue reali intenzioni: mentre ci si lamenta dello spopolamento si continuano a smantellare i presìdi rurali; mentre si invoca la transizione ecologica si autorizza la trasformazione dei suoli agricoli in deserti industriali di pannelli e pale. Noi diciamo, basta con le ambiguità: serve un Piano Nazionale di Rinascita delle Aree Interne fondato sull’agricoltura, sull’olivicoltura di qualità, sulla tutela del paesaggio e su nuove forme di economia leggera, turistica, culturale e sostenibile. Le Città dell’Olio si fanno portatrici di una visione alternativa: dove lo Stato si arrende, noi reagiamo. Pretendiamo una svolta radicale nelle politiche pubbliche fondata sul protagonismo dei territori, sulla rigenerazione delle comunità locali e sull’orgoglio identitario di chi custodisce paesaggi, saperi e produzioni uniche al mondo, come quella dell’olio EVO”.