La sagra delle Olive di Villamassargia celebra ‘l’oro verde’ e il paesaggio olivicolo per il rilancio dell’economia

News  19 Ottobre 2025



L’immancabile taglio del pane alle olive lungo 50 metri, bancarelle, musica con i Sikitikis, i gruppi Folk e la firma del gemellaggio tra comune di Villamassargia e il comune di Calanda, degustazioni con prodotti tipici e la certezza che l’olio extravergine di qualità è più di un semplice condimento, ma racconto vivo del luogo, di esperienze, di identità e di storia. “L’oro verde” è stato celebrato così alla trentunesima Sagra delle Olive di Villamassargia che, da tradizionale momento comunitario, ha aperto le braccia al Mediterraneo, oltrepassando i confini. Ed ecco che un originale cocktail a base di olio locale si è trasformato per gli studenti del programma Intercultura in un’occasione per assaporare l’essenza di un territorio e imprimerlo nella propria memoria. Un esempio di come l’oleoturismo possa diventare una risorsa strategica e volano di sviluppo.
Una tesi condivisa su più fronti al “Primo Congresso Nazionale dei Paesaggi dell’Olio” che si è tenuto stamane ai piedi di Sa Reina, lo spettacolare ulivo millenario che svetta a s’Ortu Mannu.
“Il futuro della nostra comunità è legato per vari aspetti a questo Monumento Naturale, di conseguenza la ricerca scientifica sulla tutela dei paesaggi olivicoli ha una particolare importanza: per il futuro di Villamassargia lavoriamo per un’economia basata su cultura e turismo, a partire dalle aziende agricole. Abbiamo tutte le risorse per creare sinergie, generare da qui nuova ricchezza e lavoro”, ha dichiarato Debora Porrà, sindaca del comune di Villamassargia che, insieme all’associazione nazionale Città dell’Olio, ha organizzato all’interno della sagra una giornata unica nel suo genere, con un simposio di amministratori ed esperti di alto profilo.
“Olio da intendersi come parte integrante del Genius Loci,”, secondo il docente Mauro Agnoletti, presidente dell’associazione dei Paesaggi Rurali di interesse storico che ha parlato anche di “un momento cruciale per intraprendere un percorso di valorizzazione”.
E se Matilde Schirru, tecnologa e docente dell’università di Sassari, ne ha ripercorso la storia: la presenza dell’olivo in Sardegna risale al VII secolo A.C., Francesca Camilli ha messo in luce progetti di ricerca europei e come l’agroforestazione a olivo resti una componente significativa del paesaggio agrario nel Mediterraneo.
Tra istituzioni e tecnici provenienti da tutta Italia che hanno condiviso esperienze e case study l’obiettivo comune è di coltivare l’identità attraverso l’urgenza di preservare anche da un punto di visto normativo i paesaggi olivicoli e tutelare l’olio DOP, “elementi che fanno da fulcro – ha spiegato il vicepresidente dell’associazione Città dell’Olio Giovanni Antonio Sechi – al contrasto allo spopolamento e all’abbandono delle aree rurali, tematica che ci ha visto coinvolti come Associazione nel prendere parte a un tavolo interdisciplinare per una bozza di legge volta a fermare tale tendenza”.
Candidato per essere inserito nel Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico nel 2026, come ricordato durante il congresso dalla moderatrice Federica Romano Responsabile Relazioni internazionali e Project management delle Città dell’Olio, il Comune di Villamassargia si appresta a concludere un’edizione inedita della Sagra che vede ancora tanti eventi nella giornata conclusiva, domenica 19 ottobre, con tanto buon cibo, show cooking e il concerto dei Modena City Ramblers con Beppe Carletti e Sergio Reggioli, accompagnati dalle cover band sarde dei Nomadi. “Questo evento – ha concluso la sindaca Porrà  – oltre ad essere la festa simbolo dei massargesi, è un progetto di comunità che include la valorizzazione costante del nostro patrimonio”.