Italia messa in mora dall’UE per la Xylella

News  01 Agosto 2016

L’Italia viene nuovamente messa in mora dall’Unione europea per la mancata soluzione dell’emergenza Xylella. E la scure della procedura di infrazione – con possibile condanna a una sanzione pecuniaria da diversi milioni di euro – rischia di abbattersi sulla Puglia. Troppo blande le misure attuate finora per contenere l’avanzata del batterio killer degli ulivi e troppo grande la paura di contagio negli altri Stati per permettere altri tentennamenti. Che l’apertura della procedura fosse imminente lo aveva annunciato il commissario europeo alla Salute, Vytenis Andriukatis, al ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, pochi giorni fa, spiegando che l’Italia prima dell’estate avrebbe dovuto attuare misure immediate per rendere operativa la Decisione di esecuzione Ue 764/2016. Con quel provvedimento l’Unione ha modificato (nella parte relativa alla definizione di zona infetta) la Decisione 789/2015, che aveva imposto l’eradicazione degli alberi infetti e di quelli sani nel raggio di 100 metri in una vasta area a cavallo tra le province di Lecce e Brindisi. Un provvedimento osteggiato da molti olivicoltori salentini e dai comitati ambientalisti, che hanno portato la questione fino alla Corte di giustizia europea senza però ottenere alcun conforto. I giudici di Lussemburgo hanno ribadito la necessità di tagliare gli alberi malati per bloccare il contagio e la legittimità di tale diktat rispetto alle norme comunitarie in vigore.

xylella1Le eradicazioni chieste dall’Europa, allo stato, non sono possibili a causa del sequestro di circa 3.000 alberi, disposto a dicembre dalla Procura di Lecce (e confermato dal gip) e tuttora in vigore, così come la sospensiva disposta dal Tar Lazio. Tali provvedimenti giudiziari hanno influito sulle decisioni prese dalla Regione Puglia, che in primavera è stata chiamata ad adottare nuove misure, avendo preso in capo l’emergenza dopo le dimissioni del commissario straordinario Giuseppe Silletti (indagato a Lecce insieme con altre nove persone per i presunti illeciti nella gestione del problema). Il Piano regionale non prevede il taglio degli ulivi malati di xylella nella zona di contenimento ma solo in nuovi, eventuali, focolai che saranno scoperti. Il governatore Michele Emiliano si è sempre detto contrario agli abbattimenti. Ma ha anche ammesso che le Decisioni europee non possono essere ignorate, annunciando che sarebbe andato lui stesso a Bruxelles a perorare la difesa degli ulivi salentini. L’incontro con Andriukatis non è ancora avvenuto: dopo il confronto con il ministro Martina, però, il commissario ha annunciato la messa in mora. Si tratta di una seconda lettera dopo quella inviata il 10 dicembre all’Italia e a cui il governo aveva fornito rassicurazioni sull’avvio di misure di contenimento (evitando così la procedura di infrazione), che sono rimaste lettera morta. “L’Italia continua a non applicare le misure” è scritto nella missiva, a cui bisognerà rispondere entro 60 giorni con fatti concreti. Se le risposte non saranno soddisfacenti la Commissione aprirà la procedura di infrazione vera e propria, con un procedimento davanti alla Corte di giustizia che potrebbe concludersi con una pesante sanzione pecuniaria per l’inadempimento. Novità si annunciano, intanto, sul fronte giudiziario. Il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Lecce, Cataldo Motta, non esclude il dissequestro delle piante di ulivo indicati dal piano dell’ex commissario Silletti il quale si era attenuto alle direttive della Ue per arginare la diffusione del batterio: “Alla luce di questa procedura di infrazione, per evitare equivoci, vedremo se non sia opportuno revocare il nostro provvedimento di sequestro”.

 

FONTE: La Repubblica