Nell’estremo sud-ovest della Sicilia, al centro del Mediterraneo, Castelvetrano è il centro principale dell’entroterra belicino. La sua origine è legata al periodo d’oro della città di Selinunte di cui essa rappresentava una frazione. Il nome rimanda alla dominazione dei romani che ne fecero un “castrum veteranorum”, una cittadella dei veterani. L’esistenza della città è documentata a partire dal dominio angioino. Nel 1299 Castelvetrano viene concessa ai Tagliavia futuri principi della città, il cui cognome si muterà nel tempo in Aragona e Pignatelli. Tra la fine del XV sec. e l’inizio del XVI sec, Castelvetrano divenne “la capitale” dei possedimenti dei Tagliavia-Aragona, arricchendosi di numerose opere d’arte. Nel 1522 Carlo V, elevò la città a contea. Nel 1564 Filippo II la elesse a principato. Nel 1600 si verificarono carestie e pestilenze, mentre la ripresa ebbe luogo nel secondo 700. Dopo i moti risorgimentali, che coinvolgono al seguito di Garibaldi squadre di volontari, e dopo l’Unità d’Italia, il dominio di Castelvetrano passerà per almeno mezzo secolo nelle mani della potente famiglia Saporito. A loro si dovrà la costruzione del Teatro Selinus, e l’avvio di numerose attività industriali. La città si sviluppa attorno al nucleo costituito dal cosiddetto “sistema delle Piazze”, tre piazze contigue (Carlo D’Aragona e Tagliavia, Umberto I, Principe di Piemonte), al cui interno vi prospettano edifici di epoche e stili diversi: La Chiesa Madre (1520), Palazzo Pignatelli (XIII sec.), Chiesa del Purgatorio (1642), Fontana della Ninfa e le Tombe altomedievali, il Museo Etno-antropologico o del contadino, la Collegiata dei Santi SS. Pietro e Paolo e l’importante Teatro Selinus di stile neoclassico, progettato alla fine dell’800 dall’architetto Giuseppe Patricolo che accoglie nel pronao il gruppo marmoreo della Bambocciata di Mario Rutelli (1883), il cui palcoscenico è chiuso dal Telone sul quale Gennaro Pardo raffigurò l’apoteosi di Empedocle fra i Selinuntini (1910). Proseguendo sulla via Garibaldi si trovano la Biblioteca Comunale Leonardo Centonze, il Museo Civico Selinuntino e la Chiesa di Sant’Agostino, ora Auditorium Comunale, sede permanente della mostra Selinunte Immaginata. Altro fiore all’occhiello del patrimonio monumentale locale è la Chiesa di San Domenico, sita in Piazza Regina Margherita (1470). E proprio di fronte si può notare la Chiesa di San Giovanni Battista (fine ‘500), che conserva la celebre statua del Santo Patrono della città, scolpita da Antonello Gagini nel 1522. Salendo verso Nord si incontrano nella Piazza Matteotti, il Monumento ai Caduti e quindi il Centro Polivalente “G.Basile” già Convento dei Minimi. Fuori dalla città si trova la Chiesa Normanna della SS. Trinità di Delia, in stile arabo-normanno, risalente al XII sec. La prosperità della città come cento agricolo è dovuta principalmente alla coltivazione di uliveti, ragion per cui Castelvetrano è conosciuta anche come la “Città degli Ulivi” grazie alla coltivazione della varietà Nocellara del Belice, altrimenti nota come “L’Oro di Castelvetrano”: l’olio di oliva che ancora si raccoglie sapientemente a mano. Quando il frutto matura, le campagne si profumano di olive, e lo scenario che vi si apre sembra appartenere al passato: uomini e donne che con passione e dedizione procedono a mano alla raccolta direttamente dai rami. Una tradizione tramandata nei secoli diventata simbolo di Castelvetrano. Questo tipo di ulivo contribuisce alla produzione del Belicino, formaggio tipico siciliano prodotto a Castelvetrano e in altri Comuni limitrofi. Un’altra specialità della zona è il pane nero, da gustare da solo oppure insieme a pietanze come polpette di ricotta al sugo di pomodoro o formaggi e salumi della zona. Per raggiungere Castelvetrano si può sceglier e di utilizzare la macchina, il treno o l’autobus o l’aereo. Optando per l’auto (partendo per esempio da Trapani, si imbocca l’autostrada A29 con direzione Mazara del Vallo e si prende l’uscita per Castelvetrano). Sfruttando la stazione di Castelvetrano ben collegata con il resto della Sicilia è possibile raggiungere la meta desiderata in treno. La terza opzione è rappresentata dal bus, con varie linee che permettono di arrivare al comune trapanese. Per chi vuole raggiungere la Sicilia in aereo si consiglia di volare all’aeroporto di Palermo “Falcone-Borsellino” o Trapani-Virgi (Vincenzo Florio), che distano circa 70km da Castelvetrano. Il bus da Palermo a Castelvetrano richiede 1h. di viaggio circa.

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