Centro montano, di origini medievali, che accanto alle tradizionali attività agricole e a una modesta presenza industriale ha sviluppato il turismo. Una piccolissima percentuale dei cotronellari, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, si distribuisce nelle località Caprara, Trepidò Sottano e Soprano, Difisella e Zanchi. Il territorio, in cui si trovano estesi boschi e alcune centrali idroelettriche, comprende anche parte del lago Ampollino; il suo profilo geometrico è irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.665 metri di quota. L’abitato, con edifici sviluppatisi attorno alla via principale e ricchi di elementi decorativi, è interessato da una forte crescita edilizia; situato su un piccolo pianoro, ha un andamento plano-altimetrico vario. Nello stemma comunale, aureo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta San Nicola Vescovo, in maestà, vestito di azzurro, nell’atto di impugnare, con una mano, un pastorale d’argento; l’altra mano è posta in petto. Si estende nella parte centro-occidentale della provincia, a confine con quelle di Cosenza e Catanzaro, fra i fiumi Neto e Tacina, al limite del Marchesato, sul versante di nord-ovest dell’altopiano della Sila piccola, vicino al Parco Nazionale della Calabria, tra Petilia Policastro, Roccabernarda, Caccuri, San Giovanni in Fiore (CS) e Taverna (CZ). Inserita in circuiti turistici e commerciali, fa parte della Comunità montana “Presila catanzarese”. La popolazione fa capo soprattutto a Crotone.

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