Ficarra, in provincia di Messina, sorge sui monti Nebrodi a 450 m s.l.m., in mezzo a boschi di ulivi e noccioli. Il territorio è diviso su tre colline, divise a loro volta da due valli in cui scorrevano il torrente di Brolo e un suo affluente. La valle sud-occidentale, che divide il territorio di Ficarra da quello di Naso e Sinagra, è invece solcata dal torrente Naso (o Timeto).  Il tessuto urbanistico di Ficarra è di chiara origine medievale, la prima notizia della esistenza di questo agglomerato urbano con l’odierno nome risalgono a un diploma del Conte Ruggero Normanno del 1082. Infatti Ficarra viene citato nel 1198 nel registro della chiesa di Messina, come un comune in cui sorge una fortezza costruita nel periodo Saraceno, dal che si può dedurre che in un periodo pre-normanno, il paese sia stato un piccolo borgo arabo. Di questo periodo arabo-saraceno non esistono notizie: ma tra le numerose tracce che è possibile riscontrare, la più importante risiederebbe nel nome stesso di Ficarra, assimilabile etimologicamente all’arabo FAKHAR (Glorioso).

 

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