Situata sulla destra del fiume Liri e ultima Città dello Stato Pontificio, al confine del Regno di Napoli, fa risalire le sue origini nella fase dell’incastellamento del secolo IX, nel periodo della Civitas Verulana. Pochi sanno che il nome di questa ridente e soleggiata cittadina della provincia di Frosinone era anticamente Castelforte, forse proprio perché protetta da un Castello quasi inespugnabile. La sua fortezza, perfettamente conservata, domina ancor oggi le valli intorno con una presenza imponente e autorevole, come lo Stato della chiesa voleva fosse ben chiaro al confinante Regno delle due Sicilie. Non è difficile a chi piace fare trekking sui monti intorno, incontrare le famose “colonnette” (piccole colonne) altro non sono che i cippi in pietra che segnano ancora l’antico confine, riportando su un lato il giglio simbolo del Regno Siculo-Napoletano e dall’altro lato le due chiavi incrociate simbolo del Papato. E’ bello scoprire passeggiando per i vicoli finestre antiche, balconcini stupendi, portali di incomparabile bellezza e angoli caratteristici che sono perfettamente conservati, e …. la memoria del tempo passato. Il centro storico, adagiato sul crinale di un’amena collina ha un’aria purissima e balsamica ed un clima salubre. La sua struttura urbanistica è una chiara evidenza dell’edificazione di tipo medievale molto comune in Italia e, in particolare, nel Lazio. All’epoca, infatti, i centri abitati si sviluppavano tendenzialmente sulle alture, intorno all’edificio principale, il castello, luogo di residenza del signore del luogo. Nelle bolle papali inviate ai Vescovi di Veroli per la conferma della dipendenza della chiesa di S. Giovanni Battista ed Evangelista alla diocesi, la città è indicata con il nome di “Montis Sancti Joannis”. Il 15 luglio 1592 Castelforte mutò il proprio nome in Monte San Giovanni per volontà di Papa Clemente VIII. Il nome del centro si completò nel 1872 con “Campano”, ad indicazione dell’appartenenza alla provincia detta “Campagna” dell’allora Stato della Chiesa. La specifica fu necessaria per distinguerla da un omonimo centro: Monte San Giovanni in Sabina (Rieti).

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