In posizione dominante sulla valle del Volturno, Monteroduni spicca principalmente per il castello Pignatelli che, assieme al campanile, caratterizza il paese guardandolo da lontano. Le origini di Monteroduni sono antichissime e certamente preromane; la scoperta nel 1881 di tombe neolitiche nella contrada “Soccie” fortifica tale ipotesi. Il primo insediamento abitativo conosciuto era sito nella contrada oggi chiamata “Paradiso” ed alcuni lo hanno fatto coincidere con il Rotae riportato nella Tabula Peutigeriana. Sotto l’impero romano, precisamente sotto Augusto, la parte di territorio a sud del Volturno fu iscritta nella tribù Teretina, mentre la parte a nord, alla tribù Tromentina. Diversi ritrovamenti di frammenti di lapidi fanno pensare che in quell’area sorgesse anche un tempio dedicato alla Dea Tempesta. Situato in una posizione strategica, ebbe nel passato una notevole importanza perché “chiave di entrata” nel “Contado di Molise” e fu feudo di varie famiglie nobiliari fino al 1668 quando fu acquistato all’asta dai Pignatelli. Elemento di spicco di Monteroduni non può che essere il Castello Pignatelli che si presenta con tutta la sua possenza con una perfetta merlatura, l’androne con l’ampio scalone e il balcone rinascimentale sul portale d’ingresso. L’edificio fu costruito ai tempi dei Longobardi, come fortificazione, a forma quadrangolare e con le torri; fu restaurato in epoca normanna e rafforzato con l’aggiunta di altri due torrioni rotondi. Nell’interno sono esposte collezioni di armi ed oggetti; da vedere sono le mura di cinta, le cisterne per la raccolta dell’acqua piovana e i condotti dove era colato olio bollente sui nemici che avessero cercato di entrarvi. Antichissima è la chiesa di Santa Maria in Altissimis, che non si trova nel centro abitato, ad una sola navata, con un portale centrale ed uno laterale con arco a tutto sesto; da vedere è anche la chiesa di San Michele Arcangelo dove sono conservati ornamenti sacri finemente lavorati.
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