RomaNatura è l’Ente Regionale per la Gestione del Sistema delle Aree Naturali Protette nel Comune di Roma. Nato in attuazione della Legge Regionale n.29 del 6 ottobre 1997, RomaNatura è un Ente di diritto pubblico dotato di autonomia amministrativa, finanziaria e patrimoniale. Attualmente RomaNatura gestisce oltre 16.000 ettari di natura protetta, compresa la riserva marina delle Secche di Tor Paterno, un’area pari all’intero territorio di Bologna. Molte riserve naturali conservano quella vocazione agricola che rende, a tutt’oggi, il Comune di Roma il primo comune agricolo d’Italia. La ricchezza del territorio gestito dall’Ente è immensa: preesistenze archeologiche, monumenti, ville e casali rappresentano solo una parte del suo valore, il cui vero tesoro è rappresentato da nicchie ecologiche che contano la presenza di oltre 1000 specie vegetali, 5000 specie di insetti e altre 150 specie fra mammiferi, uccelli, anfibi e rettili.

Una ricchezza che non ha pari al mondo

Roma ha un patrimonio, in termini di territorio ancora affrancato dall’urbanizzazione, che non ha pari in Europa. In seguito all’adozione, nel maggio 1997, del Piano delle Certezze il 64% del territorio comunale (80.000 dei 129.000 ettari totali) è stato sottoposto ad un rigoroso regime di salvaguardia ambientale. E affidato a RomaNatura che è l’Ente Regionale nato nel 1998 per gestire il vincolo di tutela ambientale e paesaggistica nel sistema delle Aree Naturali Protette situate interamente all’interno di RomaCapitale, la cui superficie è di circa 16.000 ettari pari al territorio dell’intero comune di Bologna. Il sistema delle aree naturali protette regionali nel territorio romano nasce il 6 ottobre del 1997. La legge regionale istitutiva n. 29/97 porta a compimento un lungo processo politico-amministrativo iniziato negli anni ’80 che aveva riconfigurato e ampliato le tutele del sistema ambientale del territorio romano, in coerenza con la proposta di perimetrazione delle aree protette già deliberata dal Consiglio Comunale nel 1994-95. La presenza di corridoi che si incuneano nell’area urbana, sin nel centro antico della città, conferisce una specifica conformazione territoriale che ha fatto parlare di “green wheel”. La ruota è composta dalla cintura dello spazio extraurbano e i raggi sono rappresentati dalle penetrazioni di verde nello spazio urbano da Nord a Sud. Il concetto di ciclo, connaturato al meccanismo di ruota, costituisce inoltre un efficace riferimento simbolico ai processi naturali e, in definitiva, all’idea di sostenibilità, sottolineando il fatto che lo sviluppo non deve ostacolare il rinnovarsi di cicli ecologici e che il patrimonio storico ambientale può essere esso stesso, volano di sviluppo sociale ed economico.

L’Ente parco ha sede nell’ottocentesca Villa Mazzanti, sulle pendici orientali della collina di Monte Mario, un unico “cuore amministrativo” per quindici realtà diverse, ultimo in ordine di arrivo il Monumento Naturale Parco della Cellulosa (2006). Al sistema appartiene anche l’Area Marina Protetta delle Secche di Tor Paterno (1.378 ettari 6 miglia al largo tra Ostia e Torvaianica), nata nel 2000 e affidata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare a RomaNatura. Oggi tali parchi costituiscono un punto certo e sicuro delle politiche internazionali di tutela ambientale e sviluppo sostenibile, per la tutela della biodiversità ma anche per la prevenzione dei danni all’ambiente, per la lotta contro l’inquinamento e contro lo spreco delle risorse ambientali, per la salvaguardia dei beni naturali e culturali, per la promozione di una educazione ambientale che assicuri un mutamento nello stile di vita e di consumo. In questa ottica le aree naturali urbane, costituiscono un immenso heritage a disposizione della città, nuovi modelli gestionali non solo per la conservazione ma soprattutto per la valorizzazione del patrimonio naturale, la promozione di attività ricreative ed economiche ecocompatibili. Molte della aree inoltre conservano quella vocazione agricola che a tutt’oggi fa di Roma il primo comune agricolo d’Italia. La ricchezza del territorio gestito dall’Ente è immensa: preesistenze archeologiche, monumenti, ville e casali rappresentano solo una parte del suo valore, il cui vero tesoro è rappresentato da nicchie ecologiche che contano la presenza di oltre 1000 specie vegetali, 5000 specie di insetti e altre 150 specie fra mammiferi, uccelli, anfibi e rettili. Tale varietà in un’area fortemente antropizzata, è un segno evidente che il territorio romano è ancora in grado di sostenere comunità ecologiche ricche e ben diversificate. Nel corso dell’ultimo decennio, la consapevolezza della ingente perdita del patrimonio storico e ambientale avvenuta durante la fase di espansione demografica e la necessità di difendere l’identità, la vivibilità e la salubrità del territorio romano ha prodotto un vasto movimento culturale e politico che ha posto in primo piano il tema della protezione dell’ambiente e della riconversione del modello di sviluppo. Quattordici aree naturali protette tra parchi (2), riserve (9) e monumenti naturali (4) che ricadono interamente nel territorio di Roma e permeano la sua trama urbana. Un unico ente di gestione, che ha la sua sede istituzionale nel cuore della città e attraverso una rete di sedi operative e Case del Parco si inserisce nel tessuto della metropoli. Il sistema dei parchi di RomaNatura è tutto questo e costituisce un’esperienza unica nel panorama italiano nella gestione delle aree naturali protette in ambito urbano.

Questi ampi territori inedificati, che si incuneano fin verso il cuore della metropoli erano in gran parte inaccessibili. Ampi e spesso suggestivi lembi della campagna romana sono infatti sopravvissuti all’espansione del tessuto urbano della capitale, che, come noto, è avvenuta freneticamente nei decenni successivi al secondo conflitto mondiale. E’ stato necessario, quindi, fin dai primissimi mesi di lavoro, organizzare importanti campagne di comunicazione per far scoprire ai romani che la loro città racchiude, oltre ai preziosi polmoni verdi delle ville storiche, la straordinaria risorsa di vastissime aree agricole e boschive, in parte selvagge, nelle quali si conserva da secoli un’insospettabile ricchezza di flora e di fauna. Sono stati individuati tutti i terreni di proprietà pubblica garantendone l’apertura al pubblico, si sono stretti accordi con molti proprietari di aree interne ai parchi per rendere anch’esse accessibili al pubblico. Sono stati realizzati numerosi sentieri-natura, lungo i quali decine di migliaia di romani, adulti e bambini hanno passeggiato scoprendo quanto ricco e sconosciuto sia il patrimonio naturale della nostra città. Sono state già aperte otto Case del Parco ristrutturando antichi casali che ora offrono accoglienza e informazioni al pubblico, oltre ad aree espositive con preziose documentazioni sulla natura a Roma. È stato tracciato il percorso in arrivo a San Pietro della Via Francigena nell’Insugherata e Monte Mario. Se favorire la fruizione è stato un impegno importante, non va dimenticato che, naturalmente, il nostro compito principale è stato fin dall’inizio quello di tutelare i parchi dagli abusi e proteggerne il patrimonio naturale. Un compito svolto efficacemente grazie ad una stretta collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, che ha dislocato un nucleo operativo all’interno della nostra sede centrale, a Villa Mazzanti, e al quale si affianca il Servizio di Sorveglianza dell’Ente. Consistenti investimenti sono stati fatti per la lotta agli incendi estivi, che nel corso degli anni non mancavano di arrecare seri danni al patrimonio boschivo della città. La vigilanza attivata da RomaNatura ha dato risultati eloquenti, consentendo in 15 anni di ridurre i danni del 90%. E il bracconaggio che danneggiava seriamente la fauna è stato pressoché debellato.

Sono stati approvati 5 Piani di Assetto, un mezzo per garantire un’attenta conservazione del patrimonio naturale. Con l’individuazione delle zone di Riserva Integrale si rafforza la tutela di preziosissimi siti come la Macchia di Capocotta a Decima – Malafede, la Sughereta della Pisana e il bosco Somaini nella Tenuta dei Massimi e i bellissimi boschi dell’Insugherata. Attraverso i Piani, RomaNatura raggiunge un altro importante obiettivo: pianificare lo sviluppo delle attività agrituristiche dentro la città, prima quasi inesistenti, con la creazione di ben 20 poli agrituristici. Una grande potenzialità, insomma, aperta agli imprenditori che vogliano puntare sullo sviluppo agrituristico dei parchi. Le ricerche sulle prospettive economiche delle Riserve confermano da un lato la possibilità di intercettare gran parte del flusso turistico che si riversa ogni anno sulla capitale, con un’offerta ricettiva inedita e accattivante; dall’altro testimoniano l’interesse dei romani verso la creazione di servizi all’interno delle aree protette: a partire dai punti di ristoro, dalla creazione di punti vendita di prodotti biologici e del parco fino all’offerta di intrattenimenti e attività sportive prive di impatto ambientale, in grado di soddisfare l’esigenza dei cittadini di conciliare la vita nella grande metropoli con una maggiore qualità dei consumi e un più sano impiego del proprio tempo libero.

redatto da Antonella Giacomini

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