Fronte comune delle Città dell’Olio pugliesi contro la xylella 

Il Fatto  29 Maggio 2018



Una delegazione di comuni pugliesi aderenti all’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio guidata dal Coordinatore regionale e Vice Presidente nazionale Benedetto Miscioscia Consigliere delegato del Comune di Andria, unitamente al delegato regionale all’assemblea nazionale e Sindaco di Caprarica di Lecce, Paolo Greco e al vice coordinatore regionale e vice Sindaco di Trinitapoli, Andrea Minervino, ha partecipato mercoledì 23 maggio u.s. a Bari al Consiglio Regionale convocato per affrontare la discussione in seduta monotematica sulla piaga della xylella. La delegazione con la presenza del Sindaco di Corato Massimo Mazzilli ha avuto anche un interlocuzione con l’Assessore regionale Leo Di Gioia nella sede dell’ANCI PUGLIA, unitamente ad altri amministratori di comuni pugliesi durante la quale sono emerse tutte le contraddizioni di un modo di interpretare il piano di contrasto all’epidemia batterica della xilella, in seguito alla quale è stato richiesto di avviare un percorso condiviso  anche economicamente, per aiutare a sostenere i maggiori costi che gli olivicoltori sono costretti a subire, per affrontare tutte le pratiche  e le iniziative utili per contrastare in maniera efficace un’emergenza fitosanitaria senza eguali nella storia ultramillenaria dell’olivicoltura pugliese, che sta devastando il territorio e l’olivicoltura della nostra Regione, con il preoccupante avanzamento del contagio ed il conseguente disseccamento degli olivi. La delegazione delle Città dell’Olio  non ritiene condivisibile la presa di posizione di  alcuni sindaci e di alcuni pseudo ambientalisti contrari all’applicazione del Decreto Martina e prende atto del provvedimento dirigenziale emesso il 22 maggio c.m. dalla Regione, con il quale si è ristretto l’utilizzo  dei fitofarmaci  per effettuare i due trattamenti obbligatori, a soli due principi attivi, così come autorizzati dal Ministero della Salute su olivo e contro il vettore della sputacchina. L’emergenza si contrasta con provvedimenti di emergenza se vogliamo arrestare la diffusione del batterio ed evitare di compromettere definitivamente non solo l’economia pugliese con le conseguenti implicazioni socio-occupazionali, ma anche paesaggistiche. Il tempo dell’improvvisazione e del no a prescindere è finito. Adesso, oltre a prevedere misure di sostegno economico adeguate a preservare i nostri secolari oliveti, visto anche la legge regionale di tutela degli ulivi, è necessario che vengano adottate misure legislative di garanzia adeguate ad affrontare, senza sottostare ai soliti ritardi burocratici e alla mannaia della giustizia dei soliti ricorsi al Tar che purtroppo non risolvono il problema ma bensì lo acuiscono, quella che rischia di trasformarsi in una vera e propria devastante epidemia. La storia, le tradizioni, l’economia e la cultura del territorio paesaggistico delle città dell’olio, non possono andare perse ed è anche per questo che riteniamo, anche con l’aiuto degli studi scientifici, che la possibilità di poter eseguire nuovi  reimpianti con varietà di ulivi resistenti, rappresenti attualmente la prospettiva più percorribile  per il rilancio dell’olivicoltura salentina e pugliese.