Incontro al Mipaaf tra la Ministra Bellanova e il Ministro all’Agricoltura polacco Ardanowski

Il Fatto  11 Febbraio 2020



Etichettatura d’origine, budget della politica agricola, Riforma della Pac e ruolo nevralgico delle Regioni: questi i temi affrontati stamane nel corso del bilaterale tra la Ministra Teresa Bellanova e il Ministro per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale della Polonia Jan Ardanowski.
Dopo aver ribadito che “le risorse finanziarie destinate all’agricoltura sono insufficienti perché non è possibile chiedere agli agricoltori maggiori sacrifici, soprattutto sul versante ambientale, senza offrire adeguate risorse in cambio”, la Ministra Bellanova ha voluto puntualizzare con determinazione la posizione dell’Italia sulla convergenza esterna.
“All’Italia la convergenza esterna”, ha affermato Bellanova, “nel periodo 2014-2020 è costata oltre 1 miliardo di euro. Situazione intollerabile per gli agricoltori, che ricevono un contributo decrescente a fronte di impegni sempre più onerosi, e per i contribuenti. Restiamo nettamente contrari alla convergenza esterna e qualora si decidesse per una prosecuzione, l’Italia deve essere compensata con un’assegnazione specifica sui pagamenti diretti, per recuperare quanto perso nell’attuale programmazione”.
Passando alla Riforma della Pac, Bellanova ha affermato: “Ci preoccupa la complessa architettura del Piano Strategico: per le difficoltà della gestione e per i notevoli adempimenti nel monitoraggio. Ci preoccupa il legame diretto tra mancato raggiungimento delle performances e riconoscimento della spesa. Vanno trovate soluzioni che semplifichino a tutti i livelli. E va assolutamente valorizzato il ruolo della Regioni. La proposta della Commissione non ci soddisfa: va trovato il giusto equilibrio salvaguardandone le competenze”.
Altro punto affrontato l’ambizione ambientale della PAC ed il suo contributo sul fronte dei cambiamenti climatici.
“Condividiamo una PAC maggiormente orientata all’ambiente”, ha sottolineato la Ministra Bellanova. “Ma l’attuale proposta è troppo squilibrata: impegni eccessivi per gli agricoltori sul lato delle misure di mitigazione dei cambiamenti climatici a fronte di nessun intervento a sostegno delle misure di adattamento. Lo stesso Green Deal non tratta a sufficienza i problemi del settore agricolo, che nella fase di transizione deve essere necessariamente accompagnato con adeguate misure di sostegno. Per questo”, ha rimarcato Bellanova, “considero opportuno destinare, come ho proposto, una piccola percentuale di pagamenti diretti al rafforzamento delle misure di gestione del rischio, in particolare per un Fondo di mutualizzazione nazionale. E sarebbe importante una convergenza con la Polonia in questa direzione, perché potrebbe convincere gli agricoltori ad accettare l’ambiziosa sfida di un Europa a zero emissioni per il 2050”.
Infine, etichettatura d’origine, ulteriore tema su cui la Ministra Bellanova ha invitato alla condivisione il collegato polacco, dopo aver ricordato il documento congiunto presentato con la Francia e altri Paesi al Consiglio agricoltura di dicembre, per rendere obbligatoria in Europa l’etichettatura d’origine.
“Oltre un milione mezzo di cittadini europei”, ha concluso la Ministra Bellanova, “hanno sollecitato maggiore trasparenza sull’origine degli alimenti superando o comunque ritardando l’attuazione del regime facoltativo di etichettatura. Importante se anche la Polonia, considerata la sua grande vocazione agricola, scegliesse di appoggiare questa iniziativa. La sperimentazione di etichettatura obbligatoria avviata su latte, formaggi, carni trasformate, pasta, riso e pomodori sta dando risultati molto incoraggianti. Dovrebbe proseguire senza attendere, per farlo, un nuovo scandalo alimentare”.